Dodicenne inizia a frequentare la biblioteca comunale, con la quale mantiene negli anni una
consuetudine di rapporti. Così ricorda la biblioteca in cui per la prima volta era entrato da ragazzo: «La vecchia biblioteca si trovava nell’ala di un palazzo cinquecentesco ora allestita come Museo Civico.
Un soffitto a cassettoni decorato e dipinto, e pareti immense di vecchi libri su cui probabilmente aleggiava ancora lo spirito di chi in quelle stanze abitò, la poetessa Veronica Gambara, il Nicolò Postumo autore di Fabula de Cefalo, il custode perennemente con il toscano biascicato in bocca e terribile nei confronti di noi bambini visti sempre come guastafeste o rompiballe». Legge soprattutto romanzi d’avventura
e i primi due che prende in prestito sono Le tigri di Monpracem di Salgari e La primula rossa della
baronessa Orczy.
Tra le sue letture "infantili" cita «un Viaggio al centro della Terra in legatura plastificata "di lusso",
pubblicato nell’aprile del 1963 dall’editrice Boschi di Milano, un Boris Gudunòv delle Edizioni Paoline,
un I ragazzi della via Paal del 1954 delle edizioni Malipiero di Bologna. Nella collana "Mughetto" dell’edit
ore Carroccio un’Isola del Tesoro. Per la serie "Sui sentieri del West", curata da Tullio Kezich e Roberto
Leydi ecco I tre cavalieri di Alamo. Per le edizioni Principato un altro Giulio Verne, Nord contro Sud. Il
formato di questi libri è più o meno quello di un news magazine. I caratteri tipografici sono in corpo assa
i leggibile, le copertine colorate e di tanto in tanto illustrazioni, semplici schizzi in
bianco e nero oppure tavole fuori testo».
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